Un anno senza carne. Come sto?

Che bello arrivare a fare questo post, sono molto contenta del traguardo che ho raggiunto!

Quando lo scorso marzo (2019) ho deciso di diventare totalmente vegetariana, pensavo che sarebbe stato difficile far capire il mio punto di vista, e far accettare la mia scelta, ma con grande sorpresa ho capito che le persone sono molto aperte, e che finche tu non vuoi cambiare il LORO modo di mangiare, non avranno niente da ridire al tuo.

Voglio scrivere in questo post i pensieri e le considerazioni che mi hanno portato a fare questa scelta, ma anche le reazioni di chi mi è stato vicino, e poi, in un altro più avanti, aggiungere le difficoltà che ho incontrato, i fail e i libri che mi hanno aiutato a comprendere meglio perché non dovevo mangiare più carne.


Già da qualche anno mi interesso ai problemi ambientali, il primo gruppo a cui mi sono avvicinata è quello dello zero waste, e nonostante io sia ancora lontana dall’ avere una vita senza rifiuti, cerco comunque di fare scelte consapevoli quando riesco.

Naturalmente, avendo sempre sotto gli occhi il problema del cambiamento climatico e dei rifiuti, ho anche iniziato a informarmi.

Instagram, oltre a un bel social pieno di foto e ispirazione, essendo un mezzo di comunicazione molto usato, si è trovato ad essere una delle migliori fonti di informazione. Tra l’altro, se volessi seguirmi e scoprire cosa cucino di buono ogni giorno, clicca qui.

Se sul web puoi trovare tutte le informazioni che vuoi, sui social spesso trovi le domande che non ti eri mai posto.

Magari un giorno un attivista mette luce su un argomento di cui non eri a conoscenza, o una tua amica reposta un articolo da leggere, o (spessissimo) l’ algoritmo ti fa trovare nel feed persone e post che ti interessano, senza esserti mai preoccupata di cercarli.

Fatto sta che avevo sempre sotto gli occhi un problema che mi stava a cuore, l’ ambiente, e ignorarlo era diventato impossibile.

Ma la vera svolta è stato vedere il documentario Cowspiracy (Netflix) che tratta dei problemi principalmente ambientali riguardanti l’ allevamento animale.

Una frase in particolare, mi ha colpito, sul fatto che per nutrirci noi stiamo effettivamente ponendo fine ad una vita, mi ha scosso.

Era una cosa che sapevo già, lo sappiamo tutti come funzionano gli allevamenti, eppure vedere quelle immagini, quel pollo in attesa della sua fine( scampata, grazie al regista che decise di portarselo a casa vivo) mi aveva acceso qualcosa dentro, un sentimento di vergogna e insostenibilità. Ora che l’ avevo visto non potevo ignorarlo.

Così, appurato il fatto che gran parte del riscaldamento globale e dell’ effetto serra è dovuto al nostro consumo sempre maggiore di prodotti animali, e che gli allevamenti, di qualsiasi tipo, non possono soddisfare la domanda senza portare al collasso del nostro ambiente (deforestazione, inquinamento delle falde acquifere e del suolo, metano, antibiotici usati all’ eccesso che causano resistenza nell’ uomo) e una vita sofferente per gli animali, decisi di diventare VEGETARIANA.

Mi sarebbe piaciuto iniziare gradualmente, magari anche solo mangiando animali una volta a settimana, ma sapevo che questo metodo sarebbe fallito in partenza, perché non ero io a fare la spesa… E le mezze misure non funzionano per tutti. (Di sicuro non per mia mamma, che avrebbe continuato a insistere fino a farmi cedere).

Così dissi a mia sorella, confidandomi: “voglio diventare vegetariana” e lei mi rispose subito “anche io”.

Non so perché lei volesse smettere di mangiare carne, non gliel’ho mai chiesto, e tanto adesso non avrebbe senso perché dopo qualche mese è tornata sui suoi passi, ma averla dalla mia parte all’inizio mi ha fatto molta forza. Essendo in due avevo meno timore a dirlo a nostra mamma.

Lei non capiva le nostre motivazioni, anzi non me le chiese neppure, però non si oppose. Voleva comunque che continuassi a mangiare il pesce, io mi rifiutai e la faccenda finí li.

L’unica cosa che mi faceva arrabbiare era che continuasse a comprare carne e affettati nelle stesse quantità, così che lei potesse compensare mangiando anche la nostra parte. Questo sempre dopo averci chiesto se “eravamo sicure di non volerne un pezzettino”.

Visto così il mio gesto mi sembrava inutile, ma continuai.

Non ero mai stata una fan dei legumi, ma iniziai a mangiarli, soprattutto sotto forma di hummus e polpette, e non mi dispiacevano.

Anche qui, se non fossi stata una cuoca e non avessi studiato scienze dell’alimentazione forse avrei avuto più problemi, ma grazie alle mie poche conoscenze ero in grado di cucinarmi pasti abbastanza equilibrati.

Dopo una settimana lo dissi ad Alessandro.

Il mio fidanzato è stata la persona che ha reagito peggio, l’unica che non si aspettava la mia scelta e ne è rimasto proprio sorpreso.

Ok, Non glielo dissi proprio nel migliore dei modi…

Eravamo al Lidl, lui mi stava accompagnando a fare la spesa e la nostra conversazione fu più o meno questa: (Considerate che non ne avevo mai parlato perché avevo, appunto, paura della sua reazione).

-Vuoi comprare due bistecche per cena? C’è questo e quello in offerta.

– No, non mangio più carne.

-Come, in che senso Zoe?.

-Eh, Si, è una settimana che non la mangio, io e mia sorella vogliamo essere vegetariane.

Fine, lui non ha più parlato se non per continuare a chiedere stranito “Perché?”.

Credo fosse triste perché la nostra attività preferita era cucinare insieme nel mio giorno libero e, essendo lui un grande amante della carne, si sentiva un po’ tradito da me, perché non avremmo più potuto. (Falso, continuammo a cucinare insieme come se nulla fosse, semplicemente, non cucinavamo carne.)

Il resto della mia famiglia la prese bene, dopotutto, la vita è mia, posso fare quello che voglio.

I miei nonni in realtà non capirono bene, tutt’ora devo spiegargli cosa mangio e cosa no prima di un pasto, ma sono gentili e aperti, quindi che facciano pure tutte le domande del mondo, non mi importa, sono felice di aiutarli.

Ricapitolando, alla fine dei conti è andata molto bene.

Spero che questo articolo vi possa aiutare nel caso steste pensando di approcciarvi ad una dieta vegetale ma aveste paura delle reazioni dei vostri familiari, in ogni caso #staypositive e anche se non potete diventare vegetariani ci sono molte altre azioni che possono essere fatte per aiutare il pianeta.

E comunque non serve passare da 0 a 100, anche solo aggiungendo più legumi e riducendo di poco i derivati animali le conseguenze saranno benefiche per voi, la vostra salute, e la terra! Basta seguire la piramide alimentare, che vegetariana non è, ma quasi! Ed è sempre il riferimento che dovremmo tenere d’ occhio nella nostra dieta.

A presto con la parte 2, e la 3, la 4 e così via.

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