Sopravvivere al lockdown, ovvero l’ arte di tenersi impegnati

Anche se cerco di essere positiva, devo dire che questi mesi mi stanno mettendo a dura prova, ho avuto più momenti di sconforto e anche qualche crollo emotivo.

Credo che per tutti questa situazione sia difficile, e anche se non siamo in prima linea contro il virus abbiamo il diritto di manifestare le nostre emozioni e il disagio dovuto al distanziamento sociale.

Esclusi alcuni giorni di down emotivo, la quarantena mi ha anche permesso di provare alcune attività per passare il tempo e riscoprire una routine che ho sempre faticato a mantenere.

Cercare di stimolare la mente è l’ unico modo per distrarmi dalla situazione che stiamo attraversando e migliorarmi di poco l’ umore.

Ho già fatto un articolo a riguardo, lo yoga mi sta aiutando a mantenermi attiva e a darmi una specie di equilibrio mentale. (Yoga in quarantena, allenarsi con un’app)

Grazie alla costanza della pratica vedo i miei miglioramenti, il che è davvero soddisfacente.

Riuscire dopo molto tempo a mantenere delle posizioni difficili e a tenere sotto controllo il respiro mi da quasi una sensazione di potere, una skill di cui vado fiera.

Un’ altro dei miei buoni propositi per questa quarantena era leggere di più, e per la prima volta nella mia vita ho preso in mano un libro da più di seicento pagine, perchè finalmente avevo la consapevolezza che – anche andando lenta – l’ avrei potuto finire.

Per ora ho letto quattro libri, di cui l’ ultimo; ” La grande cecità: il cambiamento climatico e l’impensabile” di Amitav Gosh, che ho appena iniziato.

Vi giuro che gli altri libri erano più leggeri, ma ogni tanto mi piace leggere un saggio per imparare qualcosa di utile.

Oltre allo yoga e a leggere mi ero ripromessa di scrivere, e direi che ci sto riuscendo con una buona frequenza. Mi piacerebbe postare due articoli a settimana ma queste cose vanno ad ispirazione, e questo blog, più che un lavoro è un capriccio personale – sono già sorpresa di non averlo abbandonato dopo un mese.

Anche se a volte i miei testi non mi convincono al cento per cento rimangono un buon esercizio per sviluppare i miei pensieri e metterli nero su bianco da qualche parte.

Sono sempre stata una fan del documentare la mia vita e conservo ancora, con molto affetto, i miei diari delle elementari… Mi aiutano a capire il mio percorso, e anche questo blog, in qualche modo, fa parte di un grande puzzle di cui prima o poi capirò il disegno.

Mi piacerebbe fare qualche corso di scrittura creativa o web-writing e in realtà ho già adocchiato qualche sito che potrebbe interessarmi, che ne so, magari presto ci proverò e vi dirò se sono d’ aiuto.

Parlando di corsi online, io li ritengo un bellissimo investimento su se stessi e mi piacciono tanto.

Per chi non lo sapesse, io ho deciso di non fare l’ università, ho preferito concentrarmi sulla mia passione in cucina che, per fortuna, è un lavoro e mi da da mangiare, ma imparare mi è quasi sempre piaciuto.

Quando ero alle elementari/ medie odiavo davvero tanto studiare, non sopportavo né i miei compagni né i professori, mi sentivo una buona a nulla e i miei voti facevano abbastanza pena.

Non so bene come, ma a metà della terza media ebbi un illuminazione, ovvero che il sapere non è importante nel contesto scolastico, è una cosa che ti serve per te stesso. Io non volevo studiare, però capii l’ importanza di imparare e conoscere le materie.

Con questo semplice cambio di mentalità riuscii a uscire dalle medie con un otto, la media più alta della mia vita, e creai finalmente un legame con i miei professori, che da questo mio nuovo mindset erano molto sorpresi.

Alle superiori avevo voti alti, anche se avevo un avversione per alcune materie che ritenevo inutili o che comunque non riuscivo a capire facilmente, come quelle che necessitavano di una memoria fotografica.

Ancora ora se non capisco una cosa, non ha senso per me impararla a memoria solo per saperla, io voglio imparare, e per farlo ho bisogno di capire un argomento, non di saperlo ripetere e basta per avere un bel voto e poi dimenticare tutto.

Questo tipo di studio non rientra nei miei interessi. E nelle mie capacità.

Ma torniamo al discorso dei corsi online, perchè volevo parlarvi di un sito che sto utilizzando e che offre gratuitamente corsi sul cambiamento climatico, sulla green economy e sull’economia circolare. Quì il link al sito.

E’ un sito del governo svizzero, i corsi sono in inglese e anche se utilizza un linguaggio specifico, se si capisce l’ inglese basterà giusto una mano con google traduttore all’inizio, visto che il resto è abbastanza discorsivo e i termini scientifici sono sempre gli stessi e vengono ripetuti fino a impararli.

Per farvi capire, se nel primo capitolo avevo bisogno dei sottotitoli ai video, al terzo riuscivo già a prendere appunti e ascoltare insieme.

Oltre ai siti gratuiti ce ne sono molti che hanno materiale interessante, come Masterclass e SkillShare, e prima o poi mi piacerebbe provarli, anche se per ora il loro costo è troppo alto per le mie tasche.

Sicuramente se ti interessano certi argomenti sono soldi ben investiti, non dico il contrario, ma personalmente a meno che la mia determinazione non sia alle stelle, preferisco usare altri mezzi, giusto per non rischiare di perdere la voglia a metà corso, dopo aver speso duecento euro per un iscrizione annuale.

Che dire, follettini e follettine, questi erano a grandi linee le mie scoperte che mi stanno alleggerendo le giornate.

E voi? Come ve la state passando? State sfruttando queste settimane di lockdown o vi siete già arresi ad una vita al ritmo della dottoressa schiacciabrufoli su Real Time?

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